Psicoterapia individuale e di coppia a San Marino e Rimini

CHIAMA ORA Contattaci

                                                  "Per anni ho aspettato

                                                   che la mia vita cambiasse,

                                                   invece ora so che era lei

                                                   ad aspettare che

                                                   cambiassi io".

                                                                           Fabio Volo

Di cosa mi occupo

Presso il mio studio svolgo attività libero professionale rivolta ad adulti e adolescenti di
Consulenza e sostegno psicologico relativo a:


difficoltà relazionali, lavorative, mancanza di autostima, adattamento a fattori potenzialmente stressanti quali malattie, separazioni, lutti, pensionamenti, gravidanza, cambiamenti nelle responsabilità di lavoro.


Se in un periodo critico le nostre risorse personali non sono sufficienti per affrontare le difficoltà lo stress può acuirsi e trasformarsi in un disagio significativo come un sintomo o un disturbo pertanto la promozione del benessere è fondamentale anche come intervento di prevenzione.


Psicoterapia individuale e di coppia

PSICOTERAPIA INDIVIDUALE


Offre la possibilità di risolvere in modo efficace il malessere psicologico che può manifestarsi attraverso sintomi quali ansia, depressione, fobie specifiche, disregolazione emotiva....

Si sviluppa attraverso un percorso che grazie alla comprensione del sè, del proprio funzionamento interno e della propria storia e stili di attaccamento permette un cambiamento nei pensieri, emozioni e comportamenti che portano e mantengono la sofferenza psichica.


"E' nel momento in cui mi accetto così come sono che io divengo capace di cambiare" C.Rogers



PSICOTERAPIA DI COPPIA


Le situazioni che possono determinare crisi nella coppia sono molteplici: rapporti con la famiglia di origine, nascita ed educazione dei figli, gestione del tempo e dei propri ruoli...

Talvolta si innescano conflitti legati alla difesa della propria individualità perdendo così di vista il "noi" e si perde la capacità di comunicare e comprendersi.

Tutto ciò può portare a malessere e insoddisfazione continua ripetendo sempre le stesse dinamiche disfunzionali.


"Essere innamorati è sentire di poter essere tutto quello che si è, e anche molto di più, quello che potenzialmente potremmo diventare". M.C. Ortu

Disturbi di cui mi occupo

Applico una diversificata gamma di interventi e trattamenti che affrontano disturbi e problematiche psicologiche riferite principalmente alle seguenti aree:


- Disturbi d'Ansia (Attacchi di panico, Ansia        Generalizzata, Ansia sociale, fobie specifiche....)

- Disturbi dell'Umore

- Disturbo Ossessivo Compulsivo

- Disturbo da Stress Post Traumatico (PTSD)

- Bulimia e Binge Eating

- Disturbi di Personalità

- Dipendenza affettiva

Tecniche di intervento

Terapia Cognitivo Comportamentale

Metodo E.M.D.R.

DBT (Terapia Dialettica Comportamentale)

Interventi di ACT 

Terapia Metacognitiva

Mindfulness

Tecniche di Rilassamento

Approfondimenti

Attacchi di panico

Gli attacchi di panico sono episodi di improvvisa e intensa paura caratterizzati da un rapido incremento dell’ansia normalmente presente. Gli attacchi di panico sono spesso associati ad una vivida paura di morire o di perdere il controllo della propria mente o del proprio corpo.


Gli attacchi di panico si accompagnano a sintomi quali palpitazioni, nausea, dolore al petto, formicolii, tremori, sudorazione improvvisa…
Spesso non sono preannunciati da nessun sintomo ed anche questo è uno dei motivi per cui spaventano tanto sebbene ci siano sempre fattori scatenanti nonostante non siamo in grado di riconoscerli come tali.


La principale conseguenza degli attacchi di panico è la paura della paura a seguito della quale ci sarà la tendenza ad evitare o a fuggire il prima possibile da situazioni o persone ritenute pericolose causando nel lungo termine difficoltà nei rapporti interpersonali e una restrizione della propria libertà.

Ansia generalizzata

Il Disturbo d’Ansia Generalizzata (GAD) è caratterizzato da uno stato di costante e pervasiva preoccupazione/ansia nei riguardi di una serie di attività o di eventi. L’individuo vive come una sensazione di trovarsi in una condizione di continuo stato di allerta, estremamente preoccupato di come potere gestire gli eventi della vita quotidiana.


Sente di essere sopraffatto dalle cose, anche le più banali, e di temere di non essere in grado di gestirle, tanto da compromettere il normale funzionamento e l’adattamento sociale e lavorativo. Questa preoccupazione immotivata ed ingiustificata, va oltre il normale stato di attivazione e di attenzione impiegati nella gestione degli eventi della vita, diventando patologica nel momento in cui perde la sua fondamentale funzione di allerta e di guida di fronte ad un reale pericolo.


Il disturbo d'ansia generalizzata si manifesta associato ai seguenti sintomi: irrequietezza, difficoltà a concentrarsi, vuoti di memoria, irritabilità, tensione muscolare e alterazioni del sonno.

Disturbo post traumatico da stress

Il Disturbo Post-traumatico da stress si manifesta con una serie di sintomi successivamente ad una esperienza traumatica come la personale esposizione ad eventi dolorosi, al rischio di morire o a minacce per la propria o altrui integrità fisica. E' caratterizzato dalla presenza costante del passato nel presente e ogni ricordo può diventare fonte di panico e di disagio psicologico.
Ciò crea dolore, paura, angoscia e a volte senso di colpa e rabbia, con un conseguente peggioramento del problema, non permettendo allo stesso tempo l'elaborazione dei ricordi connessi al passato traumatico.


Per il DSM-IV-TR il Disturbo Post-traumatico da stress si presenta con i seguenti criteri:


A. La persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale erano presenti entrambe le caratteristiche seguenti:
1. la persona ha vissuto, ha assistito o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri
2. la risposta della persona comprendeva paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore. Nota: Nei bambini questo può essere espresso con comportamento disorganizzato o agitato.


B. L’evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno (o più) dei seguenti modi
1. ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell’evento, che comprendono immagini, pensieri, o percezioni.Nota: Nei bambini piccoli si possono manifestare giochi ripetitivi in cui vengono espressi temi o aspetti riguardanti il trauma
2. sogni spiacevoli ricorrenti dell’evento. Nota: Nei bambini possono essere presenti sogni spaventosi senza un contenuto riconoscibile
3. agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando (ciò include sensazioni di rivivere l’esperienza, illusioni, allucinazioni, ed episodi dissociativi di flashback, compresi quelli che si manifestano al risveglio o in stato di intossicazione). Nota: Nei bambini piccoli possono manifestarsi rappresentazioni ripetitive specifiche del trauma
4. disagio psicologico intenso all’esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico
5. reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico.


C. Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione della reattività generale (non presenti prima del trauma), come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:
1. sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma
2. sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma
3. incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma
4. riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività significative
5. sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri
6. affettività ridotta (per es., incapacità di provare sentimenti di amore)
7. sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es. aspettarsi di non poter avere una carriera, un matrimonio o dei figli o una normale durata della vita).


D. Sintomi persistenti di aumentato arousal (non presenti prima del trauma), come indicato da almeno due dei seguenti elementi:
1. difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno
2. irritabilità o scoppi di collera
3. difficoltà a concentrarsi
4. ipervigilanza
5. esagerate risposte di allarme


E. La durata del disturbo (sintomi ai Criteri B, C e D) è superiore a 1 mese.

Ipocondria

La caratteristica essenziale della ipocondria è la preoccupazione legata alla paura di avere, oppure alla convinzione di avere, una grave malattia, basata sulla errata interpretazione di uno o più segni o sintomi fisici.
Perché si possa parlare di ipocondria, ovviamente, una valutazione medica completa deve avere escluso qualunque condizione medica generale che possa spiegare pienamente i suoi segni o sintomi fisici (per quanto possa talora essere presente una condizione medica generale concomitante).


L'aspetto principale dell'ipocondria è la paura o la convinzione di avere una malattia basata su di un’erronea interpretazione di sintomi somatici che persistono nonostante le rassicurazioni mediche tra cui visite specialistiche ed esami diagnostici.


I sintomi della ipocondria sono riconducibili a preoccupazioni nei confronti di: funzioni corporee, alterazioni fisiche di lieve entità o sensazioni fisiche vaghe.


I soggetti con l'ipocondria possono allarmarsi se leggono o sentono parlare di una malattia, se vengono a sapere che qualcuno si è ammalato, o a causa di osservazioni, sensazioni, o eventi che riguardano il loro corpo.


La preoccupazione riguardante le malattie temute spesso diviene per il soggetto un elemento centrale della immagine di sé e un argomento abituale e centrale di conversazione che può condurre alla compromissione del funzionamento quotidiano della persona.

Ansia sociale

L’ansia sociale consiste in un’intensa paura di provare e manifestare segnali di imbarazzo, disagio o ansia in situazioni in cui si è esposti pubblicamente.
A differenza della comune timidezza, che rappresenta un normale tratto del carattere di cui la persona si vergogna, ma che riesce in genere a superare, l’ansia sociale è caratterizzata da un’ansia così forte da rendere complicata la vita sociale, affettiva, relazionale e lavorativa.
Chi soffre di ansia sociale teme la valutazione negativa da parte degli altri, il ricevere critiche, il sentirsi rifiutati. La sensazione più frequente che si prova è il senso di vulnerabilità e il sentirsi in balia di pericoli interni e/o esterni. Si è spesso centrati su se stessi e su cosa si crede che gli altri pensino di noi.


Quando si ritiene di non essere stati competenti e socialmente desiderabili ci si auto svaluta, critica e ci si demoralizza diventando nel tempo sempre meno in grado di affrontare le situazioni temute.
Ciò che scatena questa paura è l’ansia anticipatoria collegata alla previsione di ciò che potrebbe accadere, che agisce a livello fisiologico, facendo sì che si attivi una condizione di ansia ed imbarazzo, con i sintomi connessi (rossore, balbettio, non riuscire a parlare in modo fluido, tremori, tensioni muscolari, senso di confusione, attacco di panico).


Le situazioni più temute in genere sono:
Situazioni dove è richiesta una "performance"
Parlare in pubblico
Colloqui di lavoro
Fare o accettare complimenti
Scrivere o firmare in pubblico
Iniziare una conversazione
Essere presentati ad altre persone
Realizzare e ricevere chiamate telefoniche
Esprimere le proprie opinioni
Mangiare o bere in presenza di altre persone
Andare alle feste
Parlare con persone di autorità

Fobie specifiche

Si tratta di una paura marcata, persistente, irragionevole o sproporzionata nei confronti di situazioni o oggetti specifici ( volare, altezza, ascensore, animali, iniezioni….). L’evitamento, il disagio o l’ansia anticipatoria da parte della persona interferiscono notevolmente con la normale routine e con le attività e le relazioni sociali.


Disturbo Ossessivo Compulsivo


Il Disturbo Ossessivo Compulsivo ( DOC) è caratterizzato dalla presenza di pensieri intrusivi ossessionanti – che di solito hanno una natura spiacevole o bizzarra – e/o azioni ripetitive che una persona si sente costretta a compiere ma di cui riconosce l’inutilità o l’eccessività. Le persone affette da DOC cercano di porre un freno a tali pensieri o di resistere dall’eseguire determinate azioni, ma non vi riescono. Questo perché la loro esecuzione porta ad una diminuzione del livello di ansia e di paura del soggetto il quale spesso pensa di riuscire in tal modo anche a scongiurare un pericolo.


Si tratta di un disturbo d’ansia caratterizzato da una esagerazione di normali pensieri e azioni che si manifestano nella maggior parte delle persone.
I pensieri ossessivi sono rappresentazioni, pensieri, immagini o impulsi che si impongono insistentemente nella mente della persona in modo autonomo e contro la propria volontà.


La persona non riesce ad allontanarli o a reprimerli inoltre non rappresentano i suoi veri sentimenti, convinzioni o idee. Hanno un effetto spiacevole in quanto suscitano paura, malessere, tensione, disgusto.
Le azioni compulsive, dette anche rituali sono azioni che la persona deve mettere ripetutamente in atto senza potersi interrompere o limitare al fine di prevenire o impedire catastrofi o sedare sentimenti spiacevoli quali ansia, tristezza e colpa.


Un modo attraverso il quale molte persone con il DOC cercano di ridurre il loro disagio è chiedere agli altri, ai familiari o al medico, delle rassicurazioni sulle loro paure. A volte possono anche impiegare del tempo per rassicurare se stesse.


Spesso le preoccupazioni vengono “scatenate” da certe situazioni o persone (ad esempio aver toccato qualcuno considerato “infetto”). Le persona con DOC allora cerca di evitare tali situazioni nel tentativo di ridurre le sue paure. Questo può essere uno dei sintomi più invalidanti del DOC. La vita diventa sempre più limitata dalle situazioni, dalle persone o dagli oggetti che devono essere evitati.

La depressione

La depressione è caratterizzata da cambiamenti fisiologici, dell’umore, del modo di pensare, del comportamento. In genere una persona affetta da depressione presenta almeno uno dei primi due sintomi e complessivamente almeno cinque dei sintomi sottoelencati per un periodo di almeno due settimane:


- umore depresso per la maggior parte del giorno quasi ogni giorno;
- perdita di piacere o interesse per quasi tutte le attività durante il giorno;
- cambiamento di peso significativo (aumento o diminuzione);
- cambiamento nell’appetito;
- cambiamenti nelle abitudini del sonno;
- agitazione, irrequietezza o rallentamento;
- mancanza di energia;
- sensazione di essere inutile;
- difficoltà nella concentrazione;
- pensieri ricorrenti di morte o di suicidio.

Altri sintomi che si accompagnano alla depressione sono pessimismo e mancanza di speranza, diminuzione dell’interesse sessuale, irritabilità (si è intolleranti non solo verso i propri difetti, reali o immaginari, ma anche verso quelli degli altri) crisi di pianto, disturbi fisici di vario genere a cui spesso si associano stati di ansia e di apprensione.

Disturbo bipolare

Il Disturbo bipolare è un disturbo che implica profonde alterazioni dell’umore accompagnate da gravi alterazioni delle emozioni, dei pensieri, dei comportamenti di un individuo. Le emozioni di una persona affetta dal Disturbo bipolare possono passare in tempi rapidi da un profondo stato depressivo ad un’eccitazione smodata, senza nessuna ragione apparente.


Le fasi depressive sono caratterizzate da un umore particolarmente basso, una marcata e profonda tristezza e dalla sensazione che non ci sia più nulla in grado di dare piacere. A volte la disperazione ed il senso di vuoto sono così marcati che le persone pensano al suicidio.


Le fasi maniacali sono caratterizzate invece da un umore particolarmente euforico, dalla sensazione che tutto sia possibile e da un ottimismo eccessivo. Le idee ed i pensieri si accavallano rapidamente nella mente ed a volte diventano così veloci che spesso diventa difficile seguirli. Il comportamento diventa disorganizzato ed inconcludente. L’energia è tanta che spesso chi attraversa queste fasi non sente il bisogno di mangiare o dormire ed ha la sensazione di poter fare qualsiasi cosa, a tal punto da commettere azioni impulsive o compromettenti, come spese folli o imprese avventate.


In altri casi, tuttavia, la fase maniacale non è caratterizzata da umore euforico ma disforico, ovvero da un senso costante di rabbia, intolleranza, irritabilità e, spesso, vera e propria aggressività, mancando la capacità di valutare adeguatamente le conseguenze delle proprie azioni.
Generalmente le fasi depressive tendono a durare maggiormente rispetto a quelle maniacali.
A volte il passaggio da una fase all’altra è immediato, a volte, invece, intercorre un periodo di umore normale. Solitamente una fase insorge lentamente, mentre a volte può arrivare improvvisamente

Depressione post partum

La depressione post partum insorge comunemente nella mamma entro le prime 4 settimane dal parto ed è ritenuta una forma particolare di disturbo depressivo maggiore. E’ importante distinguere la depressione post partum dal “baby blues” ovvero una particolare tendenza all’instabilità emotiva e al pianto tipica dei primi 3/ 4 giorni dopo il parto che colpisce la maggior parte delle donne e si risolve spontaneamente.
La depressione post partum implica per la neo- mamma che ne soffre una serie di sintomi affettivi, cognitivi, comportamentali e fisiologici.


I sintomi affettivi della depressione post partum sono:
Cattivo umore, tristezza, sconforto, senso di disperazione, sentimenti di vuoto ed inutilità nei confronti della propria vita, voglia di piangere, mancanza di interesse nelle attività, calo della partecipazione emotiva a ciò che la circonda, desiderio di isolamento e ritiro, ansia (irritabilità, sbalzi emotivi, possibili attacchi di panico).


I sintomi cognitivi sono:
La convinzione disfunzionale di valere poco specie come mamma, autoaccusa e autocritica, valutazioni falsate della realtà che portano a considerare gli impegni quotidiani come particolarmente gravosi, indecisioni e difficoltà a concentrarsi, preoccupazioni rispetto alla propria salute, pensieri sulla morte e sul suicidio, sensi di colpa.
I sintomi comportamentali della depressione post partum sono:
Riduzione dell’attività spontanea, generale rallentamento motorio, riduzione della mimica facciale, accelerazione o riduzione dell’eloquio, agitazione motoria.


I sintomi fisiologici della depressione post partum sono:
Disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, indipendentemente dalla presenza del bambino) , maggiore o minore appetito, faticabilità, sensazione costante di essere debole o molto stanca.
La sintomatologia appena descritta non è transitoria, anzi può persistere in maniera più o meno intensa addirittura per diversi anni.

Bulimia

Si parla di bulimia nervosa quando sono presenti i seguenti aspetti:
Ricorrenti abbuffate. Una abbuffata è caratterizzata da entrambi i seguenti punti:


1. mangiare in un definito periodo di tempo (ad es. un periodo di due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili


2. sensazione di perdere il controllo durante l'episodio (ad es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando).
Le persone che soffrono di bulimia attuano ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l'aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo.
Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno due volte alla settimana, per tre mesi.


I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporeo e i sentimenti che si accompagnano a queste condotte sono sensi di colpa, vergogna, rabbia, tristezza..

Binge eating

Le persone che soffrono di binge eating manifestano i seguenti sintomi:
Episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata. Un episodio di alimentazione incontrollata si caratterizza per la presenza di entrambi i seguenti elementi:


1. mangiare, in un periodo definito di tempo (per es., entro un periodo di 2 ore), un quantitativo di cibo chiaramente più abbondante di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe in un periodo simile di tempo e in circostanze simili


2. sensazione di perdita del controllo nel mangiare durante l'episodio (per es., la sensazione di non riuscire a fermarsi, oppure a controllare che cosa e quanto si sta mangiando).


Gli episodi di alimentazione incontrollata sono associati con tre (o più) dei seguenti sintomi:


1. mangiare molto più rapidamente del normale


2. mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni


3. mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati


4. mangiare da sole a causa dell'imbarazzo per quanto si sta mangiando


5. sentirsi disgustate di sé stesse, depresse, o molto in colpa dopo le abbuffate.
L'alimentazione incontrollata non risulta associata con l'utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori inappropriati (per es. uso di purganti, digiuno, eccessivo esercizio fisico).

I sentimenti di colpa e di disgusto nei propri confronti associati alla patologia, possono condurre a nuovi episodi di alimentazione incontrollata, innescando così un circolo vizioso.

Disturbi di personalità

Per definizione “un Disturbo di Personalità rappresenta un modello di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto le aspettative della cultura dell’individuo, è pervasivo e inflessibile, si manifesta nell’adolescenza o nella prima età adulta, è stabile nel tempo, e determina disagio o menomazione all’individuo. Si manifesta in due o più delle seguenti aree: cognitività (modo di percepire e interpretare se stessi, gli altri e gli avvenimenti), affettività (varietà, intensità, labilità e adeguatezza della risposta emotiva), funzionamento interpersonale, controllo degli impulsi” (DSM - IV).


Solo quando i tratti di personalità sono rigidi e non adattativi, e causano quindi una significativa compromissione del funzionamento sociale o lavorativo, oppure una sofferenza soggettiva, essi costituiscono i sintomi di un disturbo di personalità.
I sintomi dei disturbi di personalità non causano primariamente ansia e sono spesso egosintonici (la persona li ritiene consoni, accettabili e coerenti con il resto della personalità) e alloplastici (tendono ad affliggere maggiormente le persone vicine al paziente che il paziente stesso), con il risultato che il soggetto giunge all’osservazione solo quando compare una sovrapposizione di altri sintomi più fastidiosi come per esempio ansia acuta, insonnia o depressione.


I Disturbi di Personalità identificati e descritti sono:
Disturbo Paranoide di Personalità è un quadro determinato da sfiducia e sospettosità per cui le motivazioni degli altri vengono interpretate come malevole nella maggior parte delle situazioni


Disturbo Schizoide di Personalità è un quadro determinato da distacco dalle relazioni sociali e da una gamma ristretta di espressività emotiva


Disturbo Schizotipico di Personalità è un quadro determinato dal disagio acuto nelle relazioni strette, distorsioni cognitive o percettive ed eccentricità nel comportamento


Disturbo Borderline di Personalità è un quadro determinato da instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e degli affetti e da marcata impulsività


Disturbo Istrionico di Personalità è un quadro determinato da emotività eccessiva e da ricerca costante di attenzione


Disturbo Narcisistico di Personalità è un quadro determinato da grandiosità, necessità di ammirazione e mancanza di empatia


Disturbi Evitante di Personalità è un quadro determinato da inibizione, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità ai giudizi negativi


Disturbo Dipendente di Personalità è un quadro determinato da comportamento sottomesso e adesivo legato ad un eccessivo bisogno di essere accuditi


Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità è un quadro determinato da preoccupazione eccessiva per l’ordine, perfezionismo ed esigenza di controllo.

Psicoterapia individuale  e di coppia

CHIAMA ORA
Share by: